Si pubblica la delibera del Consiglio del 25 marzo 2020 trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro della Giustizia, al Ministro del Lavoro, al Ministro della Salute, al Presidente della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, al Presidente del Consiglio Nazionale Forense, all’Organismo Congressuale Forense ed al Presidente dell’Unione degli Ordini Forensi dell’Emilia-Romagna
IL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI RAVENNA
ritenuto che le severe misure disposte per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica Covid-19, necessarie per la salvaguardia della salute e della vita, stanno determinando sensibili conseguenze negative nel tessuto produttivo nazionale e nell’economia delle attività produttive e delle famiglie, destinate ad acuirsi con il protrarsi della emergenza, il cui esito non è allo stato prognosticabile;
considerato che gli studi legali, come ogni altra attività economica e professionale, sono parimenti esposti a tutti gli effetti negativi della situazione contingente, a causa del calo verticale del lavoro e degli introiti professionali che garantiscono l’economicità e la continuità dell’esercizio dell’attività, nonché il sostentamento delle famiglie il cui reddito dipende dall’operatività dello Studio;
rilevato che nel quadro delle misure adottate dal Governo e dalle altre istituzioni competenti, ed in particolare quelle adottate e da adottare in forza del c.d. decreto “Cura Italia”, non pare sia stato fornito adeguato sostegno alle attività professionali, nello specifico quella degli studi legali, con misure quantomeno equiparabili a quelle di altri settori economici, nell’ottica di una necessaria “fiscalizzazione” dell’onere sociale ed economico conseguente l’emergenza di natura straordinaria ed eccezionale, anche a supporto degli Enti Previdenziali Privati per consentire loro di poter svolgere nuovi compiti indennitari ed assistenziali in favore del ceto professionale di riferimento;
ritenuto indispensabile un intervento straordinario ed organico, a sostegno della professione forense e degli studi professionali, già inoltre provati da un trascorso decennio di severa crisi economica;
osservato come sia necessario prevedere ulteriori specifiche norme di carattere processuale e sostanziale intese ad evitare al professionista attinto dal Covid-19, o posto in quarantena, con tutto lo staff dello studio, le conseguenze negative anche responsabilitarie derivanti dalla impossibilità di adempiere gli incombenti processuali in scadenza e le prestazioni professionali dovute;
condivide
le proposte emendative al disegno di legge di conversione del D.L. n. 18/2020 che risultano avanzate in data odierna dall’Organismo Congressuale Forense (prot. n. 43/2020),
chiede
al Governo ed ai Ministri competenti, di adottare in via di urgenza, ogni misura necessaria per il sostegno dell’Avvocatura, quali, a titolo esemplificativo:
1. previsione di norme processuali e sostanziali di salvaguardia anche per la remissione in termini e per il rinvio di ufficio delle udienze dei procedimenti giudiziali in cui sia officiato della difesa di una parte un Avvocato colpito da infezione da Covid-19 e/o assoggettato alle misure di quarantena, anche precauzionale, per l’impossibilità del professionista e dei relativi collaboratori di studio di poter svolgere qualsivoglia attività difensiva o informativa in relazione agli incarichi difensionali assunti;
2. riduzione temporanea della garanzia di equilibrio finanziario della gestione previdenziale di Cassa Forense, attualmente demandato a bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di 50 anni (art. 24, comma 24 del D.L. n. 201/2011), per consentire all’Ente di disporre di maggiori risorse da destinare all’assistenza degli Avvocati in questo periodo emergenziale;
3. accelerazione dei tempi per l’approvazione da parte dei Ministeri vigilanti delle modifiche ai regolamenti di Cassa Forense, necessarie per rendere possibile la destinazione di maggiori risorse all’assistenza;
4. riduzione dell’aliquota fiscale sugli investimenti a carico della Cassa Forense (26%), parificandola a quella riconosciuta ai fondi pensione (20%) per almeno due anni, in modo da consentire di liberare risorse in favore dell’Avvocatura;
5. defiscalizzazione dei contributi per gli interventi assistenziali di Cassa Forense;
6. attuazione delle varie proposte formulate dall’Associazione degli Enti di Previdenza Privati - ADEPP per fare fronte alle esigenze degli iscritti e immediata operatività dell’intesa sottoscritta da ADEPP e Cassa Depositi e Prestiti per consentire ai liberi professionisti di beneficiare di uno strumento finanziario in grado di facilitare l’accesso al credito, ai costi più bassi, di importo superiore e senza garanzie aggiuntive, tramite il finanziamento garantito dal Fondo PMI;
7. sospensione, almeno per l’anno in corso, del pagamento Irap;
8. previsione di un meccanismo di recupero fiscale per il periodo di contrazione dell’attività non svolta a valere sui redditi 2020 (dichiarazione 2021);
9. interventi sul mancato volume di ricavi per prestazioni professionali parificato a quello che sarà stabilito per gli altri settori produttivi (industria, servizi bancari e altro);
10. riconoscimento di un credito d’imposta ai locatori degli immobili ad uso studio professionale, attribuendo nell’immediato uno sconto di pari importo nei canoni locatizi pagati dai professionisti conduttori;
11. previsione per tutti gli Avvocati in condizioni di fragilità, per reddito, malattia o età, della fruizione di un importo fisso a titolo di indennità per il periodo di durata dei provvedimenti emergenziali in essere;
12. adozione di misure necessarie di carattere assistenziale a sostegno della genitorialità ed a sostegno degli Avvocati che saranno chiamati ad assistere i familiari colpiti dall’emergenza sanitaria;
13. accelerazione dei tempi dei pagamenti delle fatture relative ai compensi professionali spettanti ai difensori delle parti ammesse al patrocinio a spese dello Stato ed ai difensori di ufficio di imputati irreperibili o insolvibili, con riconoscimento della possibilità, per il difensore che abbia ottenuto la liquidazione, di compensare gli importi vantati con i contributi previdenziali dovuti a Cassa Forense e con diritto da parte di Cassa Forense di recuperare tali importi detraendoli dalle imposte dovute;
14. cessione pro soluto dei crediti che gli Avvocati Italiani hanno nei confronti dello Stato per le prestazioni rese in regime di patrocinio a spese dello Stato e già liquidate, ripristinando il meccanismo dell’anticipazione delle Poste Italiane abolito nel 2006;
15. istituzione di strumenti straordinari di credito agevolati, sia quanto alle condizioni finanziarie sia quanto alla valutazione del rischio, eventualmente anche a sconto dei crediti che gli Avvocati vantino nei confronti dei rispettivi clienti;
16. incremento della disponibilità del Fondo per il reddito di ultima istanza previsto e disciplinato dall’art. 44 del D.L. n. 18/2020 “Cura Italia”, a sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria con la sollecita approvazione del regolamento interministeriale (Lavoro/MEF) che ne consenta immediatamente l’accesso;
17. estensione della moratoria sui finanziamenti prevista dall’art. 56 del D.L. “Cura Italia” per le PMI anche a beneficio dei professionisti nell’ottica doverosa di un’interpretazione estensiva euro unitaria della medesima disposizione;
invita
la Cassa Forense ad assumere fin da ora ogni iniziativa a sostegno dell’Avvocatura, compatibilmente con gli equilibri finanziari delle gestioni previdenziali, eventualmente prevedendo una temporanea eliminazione o riduzione del contributo minimo o altra forma temporanea di alleggerimento dell’onere previdenziale in capo agli Avvocati nel corso del periodo emergenziale e nell’esercizio successivo;
invita
il Consiglio Nazionale Forense ad esonerare gli iscritti ed i Consigli degli Ordini dal contributo dovuto per l’anno 2020 e/o a ridurne l’importo, anche in ragione dell’età degli iscritti, compatibilmente con le esigenze di equilibrio finanziario dell’Ente.
RAVENNA, 25 marzo 2020
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